
Si tratta del caso di una partoriente alla 41° settimana ricoverata d’urgenza per travaglio di parto.
All’ecografia effettuata al ricovero risultava AFI ridotto (liquido amniotico).
La cardiotocografia evidenziava grave sofferenza cardiaca fetale.
Il taglio cesareo non permetteva di salvare la vita del bambino nato morto.
In questo caso i controlli ecografici effettuati prima del ricovero non riportavano la misurazione del liquido amniotico.
Una adeguata misurazione avrebbe permesso di diagnosticare un oligoidramnios (diminuzione del liquido amniotico) e di intervenire prontamente con un parto cesareo d’urgenza per salvare la vita del bambino.
Si procedeva quindi a una richiesta risarcimento danni per inadeguato monitoraggio della gravidanza